Oggi prendiamo in esame un argomento che sta a cuore a moltissime persone sui social, anche nel settore culturale:
Non ti diremo direttamente come fare ma ti porteremo un esempio di una persona che è riuscita in questa impresa: Jago
Jago ce l’ha fatta: è uno scultore che negli ultimi anni ha dominato la scena nazionale e internazionale dell’arte per due ragioni principali.
La prima ragione è che è uno scultore e crea opere d’arte figurative: in un momento storico in cui ha fatto breccia nel cuore di molte persone il Potevo farlo anche io, la sua arte figurativa raggiunge un grande pubblico di persone perché raffigura semplicemente la realtà, così come l’abbiamo pensata per secoli di storia.
L’arte di Jago è un’arte che non ha bisogno di mediazioni per essere compresa, parla per il solo fatto di esistere.
La seconda ragione invece è che Jago, è un influencer e content creator.
In questa prima parte parleremo di queste due caratteristiche dell’artista, nella Parte 2 invece analizzeremo i suoi canali social e trarremo delle conclusioni più analitiche.
Iniziamo 👇🏾
Non vogliamo entrare nei dettagli di quanti e quali tipi d’influencer esistono, ma nel caso di Jago possiamo dire che il suo merito sia quello di aver allargato l’arte a una moltitudine di persone che prima ne era estranea.
Gli influencer per essere definiti tali devono avere 2 requisiti fondamentali:
Ma di questo parleremo nella Parte 2.
Jago è un influencer perché chiede ai suoi follower di fare una sola cosa: andare alle sue mostre. Questi annunci arrivano una volta l’anno e anche di meno, ma nel frattempo lui si dona completamente alle persone e da loro quello di cui hanno bisogno: una vicinanza emotiva con le opere che scolpisce.
Possiamo citare svariati esempi in proposito.
Il primo è quello che riguarda l’esposizione della Pietà presso la Chiesa degli Artisti a Roma.
La Pietà a sua volta è il frutto di 16 mesi di lavoro svolti a Napoli, presso la Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi nel Rione Sanità. Jago ha scolpito per 16 mesi nella Chiesa e ha accolto, quando possibile, i passanti curiosi e i followers che a volte sono andati a curiosare dopo aver visto su Instagram cosa stava facendo.
Cito per ultimo la celebre opera Habemus Hominem: il mezzo busto di Papa Benedetto XVI che nel 2013, quando il pontefice abdicò, perse i suoi abiti. In quel caso infatti Jago decise di riprendere nuovamente l’opera e spogliarla, creando una nuova opera che da Habemus Papam diventò Habemus Hominem.
Questi eventi gli hanno permesso di generare un passaparola costante il cui risultato è sempre lo stesso: andare a trovarlo nel luogo di riferimento e postare una story o una foto con lui.
In un periodo storico in cui gli influencer sono alla ricerca delle funzioni segrete dell’algoritmo, Jago sfrutta l’arma di Marketing più antica del mondo: il passaparola.
Chi sono i content creator?
I content creator hanno molto in comune con gli Influencer, e spesso possono avere le stesse caratteristiche quando si tratta di fargli fare delle #adv.
Anche un influencer si diletta con la sapiente arte del montaggio di un video o con uno scatto particolarmente creativo, ma il content creator lo fa costantemente come elemento essenziale della sua professione.
Per intenderci: Chiara Ferragni è l’influencer per definizione.
Mattia Stanga, recente scoperta di Tik Tok che ha avuto un successo esponenziale sui social grazie alle sue brillanti imitazioni, è il content creator per eccellenza.
Ma torniamo a noi: se abbiamo cercato di analizzare in poche righe il motivo per cui Jago è un influencer, è interessante capire perché è anche un content creator.
Prendiamo ad esempio questo reel è molto semplice e fa vedere Jago nelle che porta in braccio una statua e la posa a Palazzo Bonaparte.
La statua raffigura una donna che alla fine del video viene posta su un piedistallo all’interno di una sala espositiva vuota.
Questo è un modo molto semplice per annunciare una nuova mostra – quella del 12 Marzo a Palazzo Bonaparte – ma altrettanto efficace, per tre ragioni:
1.L’utente è portato a guardare tutto il video fino alla fine: dove sta andando Jago, e cosa sta portando in braccio? E si sa che sui social vince chi riesce a tenerti per più tempo sulla piattaforma.
2.Portare fisicamente un’opera in braccio contribuisce a confermare l’idea di Jago come self-made artist che fin dall’inizio della sua carriera ha sempre portato avanti concetti relativi all’essere imprenditori di sé stessi.
3.Il post è facilmente condivisibile. Tutti i post di Jago lo sono, ma questo ancora di più, perché porta a dire: Jago ha annunciato una nuova mostra, io ci vado sicuramente. E tu?
Adesso che abbiamo stabilito le caratteristiche principali di Jago, cerchiamo di capire come viene applicata la sua strategia di marketing.
Sappiamo che ha avuto una crescita esponenziale su Instagram negli ultimi mesi, di cui parleremo in modo approfondito nella Parte 2 di questo blogpost.
Su Facebook ha esercitato moltissima influenza negli anni passati, contribuendo a fare sua una fetta di pubblico con una fascia d’età abbastanza sopra la media rispetto a Instagram – come è normale che sia.
Su TikTok invece Jago è presente, ma non investe particolarmente il suo tempo. Possiamo anche capirlo: ha un lavoro a tempo pieno e una pagina Instagram che gli dà molte soddisfazioni.
Seguiamo Jago da diversi anni e crediamo che sia stato in grado di capire quando fosse il momento di far convergere i suoi sforzi da Facebook a Instagram.
Non stiamo dicendo assolutamente che Facebook non serva, tuttavia siamo convinti che nel nostro settore sia fondamentale utilizzare un social media orientato alla fotografia.
Per adesso ci fermiamo qui:
Vi aspettiamo nella 👉Parte 2 di questo articolo dove continueremo l’analisi della strategia marketing di Jago su Instagram grazie a Not Just Analytics.
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